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Fotografare il niente: un anno molto particolare attraverso dieci oggetti

Roma

Italy.

Tempo fa un amico, fotografo anche lui, cui stavo mostrando alcune foto scattate durante quest’ultimo anno ebbe a dirmi che molte delle immagini che vedeva gli parevano reliquie, oggetti sospesi esistenti solo per se stessi ed il loro valore estetico, ma senza nessuna storia da raccontare, senza soggetto, predicato e complemento oggetto, per usare la terminologia propria di un altro campo. Gli sembrava che avessi fotografato il niente.

Abbandoni, Roma 25 gennaio 2021

È stata un’illuminazione, e ancora lo ringrazio, fotografare il niente mi pare una splendida definizione del tentativo di rendere parzialmente e frammentariamente alcune atmosfere legate a quest’anno di epidemia senza scadere nel melodrammatico.

Il cielo sopra al bidone, Roma 31 marzo 2020

Fotografie di oggetti comuni o luoghi e situazioni familiari, immagini prive però di presenze umane, ritiratesi come l’acqua della bassa marea, che tutt’al più si rivelano solo attraverso relitti spiaggiati sui marciapiedi della città; immagini di oggetti emblematici, volutamente scelti per il loro trascurabile valore, riflessi e riflessioni sul niente; un niente che trasmette la minaccia impalpabile di qualcosa che non si vede (come in tutte le epidemie della storia), ma ci costringe ad una misura diversa, e al ribasso, di noi stessi.

Immobilità e sospensione, Roma 17 luglio 2020
Triangoli, Roma 26 giugno 2020
Acque sante, Roma 27 novembre 2020
Gioco crudele, Roma 6 giugno 2020
Incantamento, Roma 21 settembre 2020
Relitti rossi, Roma 21 settembre 2020
Sparizione, Roma 5 ottobre 2020
Sipario, Roma 14 maggio 2020
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Pietro Coppa

Nato e vissuto a Roma, fotografo per antica passione.

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