Non c’è dubbio che vivere, come me, a Roma sia un privilegio, anche se questo, come ho avuto modo di dire già, costituisce anche un problema per chi fa della fotografia una passione ed un divertimento consapevole.
È estremamente facile, con quello che circonda chi vive qui, scadere nell’ovvio, nell’universo di immagini tutte uguali: fotografie ricordo, ora diventate anche selfie, come se ne ripetono all’infinito sui social, o cartoline stucchevoli che riprendono temi e soggetti sempre uguali, e sempre più pervasivi, dall’epoca dei dagherrotipi ad Instagram.
Tutto questo induce ad una certa ritrosia nella scelta delle inquadrature, anche perché occorre misurarsi oltre che con l’ abusato, anche con i, pochi, grandi che hanno saputo guardare oltre: cambiando città, dopo Izis Bidermanas e il suo Paris des reves (un libro uscito nel 1950 che incidentalmente ha avuto un’enorme influenza, fino dall’infanzia, sul mio modo di guardare alle atmosfere), quanti altri avranno potuto dire credibilmente qualcosa di originale su quella città?
L’idea, in questo lavoro, è che una scappatoia da quanto sopra sia di utilizzare, citandole e storicizzandole, proprio quelle immagini, quelle cartoline di luoghi famosi, stranoti e strafotografati, per esprimere le dissonanze, il sottile disagio e l’incertezza che in questi tempi insoliti di pestilenza pervadono la Città e chi la abita.
I mezzi che ho tentato di usare vanno da quelli più evidenti, il vuoto e la desertificazione, basta pensare all’assenza delle usuali greggi di disattenti turisti, al buio delle sere silenziose o all’aria vagamente stralunata delle poche figure umane che abitano perifericamente queste cartoline; anche l’uso del bianco e nero vuole conferire alle immagini un carattere di citazione da altre epoche, di scatola del tempo, per rammentare che non solo questi anni ‘20 si sono avviati sotto il segno della pandemia, ma anche lo stesso decennio del secolo scorso era iniziato con un’ecatombe epidemica.
Grazie per l’apprezzamento, ho dato un’occhiata alle tue foto, e ne hai diverse molto belle e interessanti, specialmente tra quelle in bn. Un saluto e a presto
Grandi scatti, un saluto da un fotografo romano come te Pietro!