Le foto pubblicate in questo numero di PRIVATE, fanno parte di alcuni dei più significativi lavori in “bianco e nero” eseguiti da autori giovanissimi e presentati agli organizzatori del Premio Fotografico Mario Ziliani.
Un’altra giornata di uno “Scrutatore”
Le fotografie sono tutte lì, su un lungo tavolo, e si sente subito qualcosa di strano nell’aria. È come un bisbiglio, ma quasi impercettibile, che smette improvviso quando si tende l’orecchio per capire se esiste davvero e riprende sommesso ma determinato non appena può tornare a insinuarsi nel coro dei rumori di fondo. Si potrebbe anche non badarci se non fosse per quel contemporaneo sentirsi osservati che si insinua dentro e si poggia sulla pelle come una pellicola di plastica trasparente. La ragione si ribella ma non c’è altra via d’uscita: quel bisbigliare, quel gettare occhiate deve venire dalle fotografie. Basta voltarsi all’improvviso dopo aver finto uno sguardo molle e distratto verso un’altra direzione, per cogliere un piccolo movimento provenire da un pacco di stampe impilate che poi, osservate subito dopo da vicino, risultano troppo immobili per non rivelare una qualche colpa, troppo apparentemente fredde per non nascondere del tutto il palpito trattenuto di un’occhiata appena lanciata […] (Roberto Mutti)