Ero seduto sul bordo del marciapiede e una ragazza che ho amato mi era vicino. In piedi. Aveva i capelli rossi, credo. Non ne sono sicuro. Era notte. Era buio.
Le domandai se fosse felice. Mi rispose che al momento non lo era. Un aquilone alla mia destra sembrava volerle consigliare di non cercare di divertirsi, ma di angosciarsi seriamente. Forse aveva ragione. Ma stava solo scherzando.
Le chiesi di prendere qualcosa di mio, qualsiasi cosa, e di gettare per strada la dolcezza che le era rimasta.
Mi disse che sarebbe stato un peccato. E così ne offrì un po’ in giro.
Ero d’accordo con lei, adesso.
Nell’aria vicino a noi galleggiavano sogni. Qualcuno se ne andò.
E dopo un poco anche lei.
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