PROLOGO: Un nemico invisibile spaventa il mondo più di un nemico visibile. Ci siamo posti tante domande sul periodo che stiamo vivendo, sull’impatto che questa pandemia avrà sulle nostre vite.
Questo progetto fotografico nasce durante il periodo di lockdown del 2020. Ho scelto una serie di scatti e curato l’editing. E ho subito amato queste immagini come se fossero mie.
LA STORIA: Le giornate scorrono lente e tutte uguali. Ma è soprattutto alla sera che l’isolamento diventa a tratti insopportabile. Con Francesca ci sentiamo, via internet, al telefono. Abbiamo in mente alcuni progetti da portare avanti.
Lei è molto creativa, un vulcano di idee. Da sempre attenta a tutto ciò che riguarda l’immagine. Mi chiede di insegnargli a usare la macchina fotografica ma i nostri impegni spesso ci portano su strade diverse. Francesca utilizza spesso il suo smartphone per fotografare Giorgia, la sua bambina. Mi rende partecipe dei suoi scatti e finiamo sempre a discutere di fotografia e con la fantasia imbastiamo storie e scenari. Da li nasce l’idea di raccontarsi con alcuni autoscatti. Fermare le emozioni, i pensieri, gli stati d’animo con una fotografia. Nasce questo diario giornaliero, anzi notturno, che tutte le sere condivide con me. È un rapportarsi continuo con suggerimenti e critiche. Una simbiosi tra fotografo e modella a distanza, davanti agli schermi dei nostri computer. La modella diventa fotografa e il fotografo diventa lettore di stati d’animo altrui, e vorrebbe essere li a ritrarre le emozioni, i pensieri. Probabilmente un modo nuovo di fare fotografia, di raccontare. D’altronde questa è la grande forza della Fotografia; raccontare e raccontarsi.
La forza grande della Fotografia; andare più in là , oltre la magia dello scatto.