Poem

VI.d Ein Meter Seil brennt drei Stunden (rapido precipitando)

VI.d Ein Meter Seil brennt drei Stunden (rapido precipitando)
© Federico Federici 2019

Partivano tutti portandosi dentro i pensieri del mondo,
tenevano il conto dei passi tra i denti battendoli in terra.
Che colpi ogni metro, che urli e comandi: «serrate le righe!»
Marciare compatti trasporta anche i morti e nasconde i feriti.
Nel grande tripudio, gli scoppi lontani accendevano i visi:
sembravano belli i soldati, agghindati di elmetti e fucili,
scolari per classi che mostrano fieri le squadre e i pennini.
Gettarsi al segnale, all’unisono in terra e tener posizione,
strappare altri sassi, riempirsi di fango, la bocca di sangue
a scavare cunicoli e fossi, tra i fili spinati al riparo dell’erba
sparare, saltare per aria, far mucchio insepolti tra i sacchi
di sabbia sui morti, strisciare tra i chiodi e le croci
di ferro cucite agli stracci. Raschiarsi di dosso il sangue
di un altro, fiutare la pece sui cenci, il gasolio, rischiare
di prendere fuoco, tirare spolette – un metro di corda
tre ore – coprirsi, contare i secondi allo scoppio e tremare
ascoltando i tedeschi ubriachi strillare: «Wir sterben!
Wir sterben!»

Wir auch.

Da “Parabellum”, 2019, ISBN 978-1679293726

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Federico Federici

Federico Federici is a physicist, translator and writer. His works have appeared in «Jahrbuch Der Lyrik 2019», «Raum», «Sand», «Trafika Europe», «Magma» and others.… More »

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