“Nessuno è più ricco di me! Io ho quattro cose che fanno di me il più ricco del mondo, io ho il Po, io ho la natura, io ho il tempo e ho i bambini che vengono a giocare. Prendi uno sceicco, il più ricco del mondo, secondo te le può comprare queste cose? Ti sembra una cosa da poco?”
È un susseguirsi di racconti e di ricordi quelli che Alberto Manotti racconta a tutti quelli che lo vanno a trovare nel suo regno, un posto unico, un posto magico che vive e si trasforma in continuazione, nutrendosi di una strana mescolanza di tronchi, chiodi ricurvi, alberi, bottiglie, vecchie sedie che si trasformano in altalene, e di tutto ciò che la corrente del Po regala ad Alberto; il tutto condito con l’ingrediente magico che unisce tutti questi elementi giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, “la fantasia”.
Una visione del mondo e delle cose sicuramente unica e un po’ bizzarra che non lascia indifferenti e che nella sua singolarità regala a chi la vive, anche solo per qualche minuto, un viaggio nella fantasia unico ed affascinante.
Alberto accoglie tutti nel suo regno, ma soprattutto aspetta i bambini, quelli che riescono probabilmente a capire meglio il significato della sua incredibile costruzione in eterna mutazione.
Non importa se l’ultima piena si è appena portata via quasi tutto, ora è il momento di ricostruire, con il caldo e la bella stagione torneranno di nuovo i bambini e c’è bisogno di farli giocare nel loro meraviglioso mondo di fantasia.