L’Italia è storicamente un paese da sempre interessato alle migrazioni, un territorio di approdo e di accoglienza dei migranti, che arrivano, transitano e in alcuni casi rimangono per un tempo indefinito.
Mai come in questi ultimi anni, abbiamo affrontato un fenomeno così complesso, che deve essere “governato” anche a livello locale con intelligenza, competenza, sensibilità, legalità e anche, perché no, creatività ed innovazione.
La falegnameria sociale K_alma nasce da un idea di Gabriella Guidi e grazie all’aiuto di un gruppo di amici, migranti e operatori sociali, apre i battenti nel Maggio del 2017 all’interno del Villaggio Globale, che si trova nel complesso in disuso dell’ex mattatoio di Testaccio, rione storico della capitale.
L’obiettivo principale di questo progetto e’ quello di formare richiedenti asilo, migranti, persone disoccupate al fine di promuovere e realizzare nuovi percorsi di vita individuale, professionale e sociale; azioni necessarie per combattere diseguaglianze ed iniquità sociali, per rimettere al centro la dignità dell’essere umano partendo proprio dal lavoro e dallo sviluppo delle competenze.
Attualmente sono tre i mastri falegnami che si alternano 2 pomeriggi la settimana alla guida dei ragazzi che intraprendono questo percorso.
La falegnameria produce oggetti destinati alla vendita al dettaglio e accetta, quando possibile, lavori su commissione, sempre privilegiando e promuovendo l’uso di materiali di “scarto”, quali componenti di legno di diversa natura o provenienza.
La passione dei maestri, l’impegno dei ragazzi e l’allegria che non manca mai, sono gli aspetti che più mi hanno colpito di questa fantastica realtà.
Pezzi di legno informe si tramutano in sgabelli, panche e armadi che sembrano intrisi della magica atmosfera della falegnameria, della voglia di questi giovani di poter vivere dignitosamente e dello sforzo che ogni giorno compiono per riuscirvi.